giovedì 31 marzo 2011

America e Giappone: così distanti ma così vicine alle crisi nucleari.

Le notizie che arrivano dal Giappone sono sempre più preoccupanti.
L'aumentare dell'intensità delle radiazioni emesse dalla centrale di Fukushima e la decisione di smantellare l'impianto fanno stare tutto tranne che tranquilli.
Ogni luogo ove sono in attività centrali nucleari è oggi più che mai sotto monitoraggio e ci si chiede se non sia il caso di ripensare alle modalità di approvvigionamento energetico.
Gli Stati Uniti, ed in particolare la California, attendono con preoccupazione... la nube proveniente dal Giappone e si pongono seri problemi in relazione ai propri insediamenti produttivi.

Basta dare un'occhiata alla mappa del rischio sismico negli Stati Uniti per capire sono le due centrali nucleari della California a suscitare maggiore preoccupazione.
San Onofre, nella cittadina di San Clemente, e Diablo Canyon, ad Avila Beach.

Entrambe sono locate sulla Faglia di S. Andrea (zona ad elevatissimo rischio terremoti e facente parte dell'Anello del Fuoco, dove si verifica il 90% dei sismi dell’intero pianeta).

L'impianto di Diablo Canyon è stato progettato per resistere a terremoti di magnitudo massima 7.5 Richter ed è formato da due reattori di seconda generazione entrati in funzione nel 1985 e nel 1986.

Cosa accadrebbe se anche lì ci fosse una scossa paragonabile a quella Nipponica?

"In questa zona dell'Ovest americano, dove la placca tettonica nordamericana incontra quella del Pacifico, il rischio sismico è cinque volte più alto che nella metà orientale degli Stati Uniti, spiega Seth Stein, sismologo della Northwestern University.

Nel suo libro Disaster Deferred ("Disastro rimandato"), Stein sostiene che anche nelle regioni orientali e centrali del paese, dove è concentrata la grande maggioranza dei reattori nucleari, non sono esenti da rischio sismico. Terremoti distruttivi si sono verificati vicino a Charleston, in South Carolina, a Boston, nel Massachusetts e a New Madrid, nel Missouri.


Già prima dell'incidente di Fukushima, le autorità americane preposte al controllo dell'energia nucleare, assieme all'Electric Power Research Institute - un'organizzazione non profit finanziata dai produttori - stavano lavorando a una nuova carta del rischio sismico per gli Stati Uniti centrali e orientali, che dovrebbe essere completata entro l'anno."

Il popolo statunitense ha enormi esigenze energetiche (il 20% del fabbisogno energetico nazionale è prodotto dalle centrali nucleari) e "anche se non costruiscono una nuova centrale nucleare dal 1979 - l'anno dell'incidente di Three Mile Island - gli Stati Uniti restano di gran lunga il maggior produttore mondiale di energia nucleare.
La produzione dei 104 reattori americani in funzione supera quella dei due paesi secondo e terzo in classifica - Francia e Giappone - messi insieme."

Da qualche giorno si sta ponendo il problema di come sostenere il fabbisogno, avendo come spauracchio la paura, maggiore, di un olocausto nucleare.

Sicuramente il Presidente Obama non starà a guardare e dobbiamo aspettarci modificazioni anche sostanziali nelle modalità di produzione energetica.

Il tempo ci sarà amico.
Stiamo a vedere cosa succede.

Buono studio
GAGiuliani

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FONTE
MondoTechBlog
National Geographic
wikipedia Principali tipi di reattore di I e II generazione

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