domenica 6 marzo 2011

The glass who wanted to be a lift, ovvero, esperimento domenicale di chimica fisica #2.

Bene. Alcuni di voi si sono cimentati con solerzia e dovizia nell'esperimento di chimica fisica di settimana scorsa.
Anche se per oggi ne avevo preparato un altro, penso sia giusto concentrarci ancora per una settimana su quello del piatto, della candela, del bicchiere e del liquido che risale nel bicchiere capovolto.
Come fare? Oggi ci avvicineremo all'esperienza senza... la candela.

Alcuni chimici novelli che hanno provato a dare la spiegazione del perchè il liquido risalisse, hanno supposto che il consumo di ossigeno nell'aria che sovrasta la candela e che è segregata tra liquido e bicchiere, fosse la motivazione più plausibile.

Diminuisce il gas quindi la pressione esterna, più forte, spinge il liquido nel bicchiere.
Sarà proprio così?

Vediamo i video di settimana scorsa realizzati da Nicola Panza:









Come dicevamo prima, oggi proveremo a rifare l'esperimento, ma senza bruciare l'ossigeno.

Quindi riprendiamo
  1. il piatto,
  2. il bicchiere (o altro contenitore trasparente),
  3. il liquido colorato ed inoltre
  4. un pentolino di acqua sufficientemente calda (del tipo di quella che usate per fare il tè) più
  5. un guanto o un paio di guanti di quelli che la mamma usa per togliere le cose dal forno oltre alla solita
  6. foto/videocamera.
Chiamate il fido assistente di laboratorio e siete pronti.

Il bicchiere dovrà essere resistente al calore dell'acqua calda, quindi valgono le stesse considerazioni fatte nel post precedente.

Una volta scaldata l'acqua, mettetela nel vostro contenitore da esperimento e lasciatela per un paio di minuti in modo che il bicchiere si scaldi.

Prendete quindi il bicchiere caldo e tenetelo capovolto sopra il liquido del piatto, ma senza immergerlo.

Dopo un minuto appoggiatelo, come al solito, sul piatto dentro al liquido e dovreste vedere...

Magari la prima volta non avrete modo di vedere al meglio l'esperimento.
Riprovate più volte.

Con i risultati in mano, commentate ed inviate i vostri video.
La settimana prossima, nuovo esperimento e soluzione definitiva di questo del bicchiere "che voleva essere un ascensore".


Buon esperimento e buono studio.
GAGiuliani

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Domanda: è possibile che la depressione sia causata dalla diminuzione del peso specifico dell'aria contenuta nel bicchiere?... Visto che il peso specifico è dato da P/V e il volume aumenta per l'aumento della temperatura... Poi il resto dovrebbe funzionare come supposto nel commento dell'altro post...

GianAchille Giuliani ha detto...

Non ho ben capito la questione del volume che aumenta... se il liquido entra nel contenitore, il volume non dovrebbe diminuire (quello a disposizione dei gas)?
In questo caso il peso specifico dovrebbe aumentare...
Ci siamo vicini però...

Anonimo ha detto...

Ma non esce neanche un po' di aria da sotto il bicchiere??

GianAchille Giuliani ha detto...

Eh no...
Aria da sotto il bicchiere non ne esce, quando l'hai appoggiato sul fluido contenuto nel piatto.

Anonimo ha detto...

E se invece di pensare all'aria presente nel bicchiere, come soggetto venisse presa l'acqua all'interno del piatto?
Il bicchiere e' caldo, cede il suo calore all'acqua con cui si trova a contatto, quindi l'aria al suo interno si raffredda, si contrae e diminuisce il suo volume causando una depressione, mentre l'acqua si scalda, aumenta il suo volume, diminuisce la sua densita' ed entra nel bicchiere perché spinta dalla pressione atmosferica e perché , essendo un fluido a bassa viscosità , presenta dei moti convettivi che l'aiutano a risalire....

GianAchille Giuliani ha detto...

Anna...
come per la distillazione della grappa, ma al contrario:
tieni la testa e la coda, buttando il distillato di mezzo.
Sei sulla strada giusta ma non ancora quella definitiva.
Ricordo che anche Stefan aveva già proposto questo approccio.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...