mercoledì 23 marzo 2011

Modelli matematici francesi spiegano e predicono i movimenti della nube radioattiva verso l'Italia.

La notizia del giorno è che la nube emessa dalla centrale di Fukuschima possa arrivare in Italia.
Di sicuro i lettori di questo blog non ne saranno rimasti sorpresi.
Abbiamo analizzato in questi giorni i modelli della prima ora e il North Pacific Jet Stream Wind; sapevamo che ciò che va nell'aria si muove con essa, più o meno velocemente ma in direzione che si può con buona approssimazione prevedere.
Proprio queste previsioni sono state effettuate dall'IRSN, Institut de Radioprotection... et de Surete Nucleaire francese, che vi invito a visitare personalmente; la struttura ha fornito i dati a Meteo France che li ha trasformati in video, sicuramente più fruibile, mettendoci a disposizone dati di rilevante importanza.

Riporto dal sito francese, traducendo come meglio posso dai miei ricordi di francese della scuola media:

A far data dal rilascio della nube stimato dall'IRSN, Meteo France ha simulato la dispersione delle emissioni radioattive su grandi distanze, con una proiezione valida fino al 26 marzo, che vediamo nel video qui sotto.





se siete particolarmente interessati, la simulazione si può vedere meglio a questo link

In base a tale simulazione, il pennacchio avrebbe raggiunto gli Stati Uniti già nel 16 o 17 marzo. In questa previsione, coerente con l'osservazione effettuata e citata sul sito web dell'Agenzia per la Protezione Ambientale Americana (US EPA), si confermano tracce di cesio e iodio radioattivo nell'aria il giorno 18 marzo a Sacramento California. I valori misurati sono stati 0,165 per mBq/m3-131, 0,03 mBq/m3 per lo iodio 132 e 0,002 mBq/m3 di cesio 137.

Gli inquinanti radioattivi rilasciati in aria poi hanno colpito la Antille francesi a partire dal 21 marzo e Saint Pierre e Miquelon dal 23 marzo. I livelli di concentrazione di radionuclidi in aria, stimato a meno di 1 mBq/m3, sono estremamente deboli e non possono essere rilevati dai sistemi di misure in continuo della radiazione ambientale di fondo (Téléray) installati a Point-a-Pitre, a Fort-de-France, Cayenne e Saint-Pierre e Miquelon. Inoltre, l'EPA ha un sistema di allarme simile a Téléray (rete RadNet) che attualmente non riporta alcuna radioattività anomala negli Stati Uniti. L'IRSN riceve con rapidità e frequenza i campioni di acqua piovana e di piante raccolte nei Caraibi, Guyana e Saint Pierre e Miquelon.

L'Europa sarà influenzata dalla nube a far data dal 22 o 23 marzo. In Francia, soprattutto dopo il 24 marzo, tracce di particelle radioattive potrebbero essere presenti nell'aria a livelli molto bassi con concentrazioni aventi ordine di grandezza massimo intorno ai mBq/m3. Queste concentrazioni sono molto basse, il che potrebbe richiedere da diversi giorni a diverse settimane (in assenza di importanti nuove uscite dallo stabilimento di Fukushima) per essere rilevata dalla rete Téléray (163 punti di rilevazione in Francia) mentre saranno facilmente rilevate da i soliti mezzi di sorveglianza. E' probabile che solo le misure di campioni di polvere atmosferica raccolti dalle stazioni di campionamento di grandi volumi d'aria operati da IRSN, eseguita con tecniche analitiche in grado di raggiungere limiti di rilevabilità molto bassi, dovrebbero consentire la quantificazione delle sostanze radioattive emesse nell'atmosfera durante l'incidente di Fukushima. Questi campioni e di analisi richiederanno alcuni giorni prima che i primi risultati possano essere disponibili. La loro acquisizione rappresenta una verifica delle previsioni indicate dalla modellazione.


Come previsto, il sud del mondo non è significativamente influenzato da questa dispersione su larga scala.


I livelli di concentrazione in aria attesi in America e in Europa sono troppo bassi per costituire un rischio per la salute umana e l'ambiente, anche se dovessero continuare per diversi mesi.

Per confronto, i valori misurati nei giorni immediatamente seguenti l'incidente di Chernobyl indicavano un superamento di 100 000 Bq/m3 per i primi chilometri attorno alla centrale ed erano nel range da 100 a 1000 Bq / m3 nelle nazioni maggiormente colpite dal pennacchio (Ucraina, Bielorussia), mentre nell'est della Francia i valori misurati erano all'ordine da 1 a 10 Bq/m3 (1 ° maggio 1986). Oggi, permane una attività molto bassa di cesio-137 dovuta a quella emissione quantificabile nell'ordine dei 10e-6 Bq/m3".

Una indicazione di come si svolse la dispersione nel caso di Chernobyl la possiamo vedere nel video che segue e che ho trovato in rete per farvi confrontare questa situazione con quella di Fukuschima:





Al momento sembra proprio che non ci siano problemi dovuti all'esposizione a questa nube nel nostro paese, ma tutto ciò riguarda la situazione attuale.
Vi invito inoltre a valutare con me alcune considerazioni che ho scritto in questo post, proprio in relazione ad un problema di contaminazione indiretta.
Speriamo, come dicono i tecnici IRSN, che non ci siano altre emissioni dal Giappone.

Buono studio
GAGiuliani
_________________________________
FONTI
IRSN

2 commenti:

Ionela ha detto...

molto interessante! vi segnalo un articolo sempre sui modelli matematici ma per le caratteristiche urbane
http://it.emcelettronica.com/modelli-matematici-le-caratteristiche-urbane

GianAchille Giuliani ha detto...

Grazie mille.
Ogni dritta è sempre ben accetta.
Consiglio a tutti i lettori di farsi un giretto al link che ci ha segnalato Ionela... qualcosa di utile lo troverete di certo.

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