giovedì 10 marzo 2011

Libia, Gheddafi bombarda i pozzi di petrolio. Come si spengono gli incendi dei pozzi?

E' notizia di questi giorni che in Libia si è giunti al bombardamento dei pozzi, con conseguente spreco di grandi quantità di risorse non rinnovabili ed importantissime, non tanto per l'autotrazione ma come materia prima per prodotti di chimica fine come ad esempio i farmaci.
Come fermare tutto questo?
Fin da piccolo, guardando i film degli anni sessanta, sono sempre stato affascinato dalla modalità con la quale le squadre antincendio specializzate spegnevano gli incendi dei pozzi di petrolio.
Non so quanti di voi sappiano... che le possibilità di estinguere un incendio sono diverse: soffocamento, abbassamento delle temperature del sistema e privazione del combustibile o del comburente.

Soffocare l'incendio è difficilmente praticabile, vista la logistica della situazione, anche se non impossibile.

Di fronte all'incendio dei pozzi, diventa difficile togliere il combustibile (il petrolio) perché la condotta o la valvola dalla quale fuoriesce non è facilmente accessibile e molto probabilmente non è nemmeno possibile chiudere la falla perché l'apertura non presenta più sistemi di chiusura efficaci.

Togliere il comburente (l'ossigeno dell'aria) è già più facile... basta avere qualcosa che "se lo mangi" più in fretta del petrolio e quindi lo rubi ad esso, provocando l'assenza del reagente e fermando la reazione di combustione.

Per fare questa cosa (e qui i film degli anni sessanta, momento d'oro per il petrolio) si deve provocare un'esplosione nelle vicinanze della fiamma, in modo che l'esplosione stessa, rubando ossigeno e contemporaneamente creando un'onda pressoria, riesca nell'impresa dello spegnimento.
Va da sé che la difficoltà sta proprio nell'avvicinarsi il più possibile al pozzo senza che la carica esploda, tenuto conto delle altissime temperature che si hanno nella combustione di quelle enormi masse di petrolio.

Eccovi il video di una piccola parte del film della locandina, con un giovane John Wayne a capo di una squadra di "Uomini d'amianto contro l'inferno", del 1969, appunto:





Penso sia giunto il momento di farsi un'idea di come avvengono veramente i fatti oggi e di quanto sia difficoltoso intervenire in queste situazioni; guardiamo un video del 2008 che ritrae tristemente i più recenti fatti del Kuwait:





Questo che avete visto è ciò che attende, quando sarà possibile intervenire, i pompieri dei pozzi che andranno in Libia.

Abbassare la temperatura non è altrettanto praticabile, ma nuove frontiere dell'antincendio avanzano.

Una delle tecniche consiste nel soffocare le fiamme con una schiuma apposita, come potete vedere:





Altre e più efficaci opzioni ungheresi consistono nel modificare carri armati in turbine lancia acqua mobili... guardate il video.

Questi pompieri specializzati rappresentano un'elite di persone e le società di cui fanno parte sono oggi più che mai spesso impegnate, con compensi "adeguati" al rischio.

Sperando che non ci siano più pozzi in fiamme... vi saluto augurandovi buono studio.
GAGiuliani

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