domenica 20 marzo 2011

Non-Newtonian Fluid, ovvero, esperimento domenicale di chimica fisica.

Un caro saluto a tutti.
Non so da voi, lettori del blog, ma oggi da me è una fantastica giornata primaverile che ho trascorso in casa a correggere delle prove di verifica.
Per fortuna un nuovo collaboratore del blog, utente molto attivo nei commenti e chimico di lunga data (fin da bambino giocherellava con bicchieri, soluzioni, ecc.) mi ha dato una mano preparando l'esperimento di oggi.

Commentate ogni cosa vi succeda e lui sarà pronto a rispondervi.
Cominciamo...

L'esperimento di oggi può sembrare un po' inflazionato perché spesso capita di vedere su youtube video che lo rappresentano, ma noi siamo noi e le cose le dobbiamo fare di persona per capirci di più.

Vi lascio nelle mani di Nicola "KimiK1" Panza...

"Preparazione

La preparazione del fluido è estremamente semplice, ecco il necessario:

1. Una scatola di Maizena (amido di mais) da 250g, anche la fecola di patate andrà benissimo se non trovate l'amido di mais. Prezzo: 0.90€
2. Una bacinella capiente di plastica
3. Circa due bicchieri d'acqua tiepida
4. Un cucchiaio





Aprite la scatola di Maizena, stando attenti alle mani o meglio, chiamate i vostri genitori se pensate si tratti di una missione troppo complessa

Quindi versate 1/3 dell'amido di mais (o fecola di patate) nella bacinella, fino ad ottenere una montagnola (evitate di inalarla con il naso, mi raccomando!)

Aggiungete pian piano l'acqua tiepida e mescolate lentamente; gli amidi normalmente sono sostanze molto igroscopiche, perciò assorbiranno velocemente l'acqua, badate bene a non farvi ingannare, dovete ottenere qualcosa di questa consistenza:



Non appena otterrete questa "pastella" potrete aggiungere un altro 1/3 di amido ed andrete avanti fino a svuotare la scatola.

Giunti a questo punto dovrete testare il risultato ottenuto, cominciando la parte tecnica dell'esperimento.

Assistente con videocamera o fotocamera e siete pronti a partire:

Innanzi tutto provate a penetrare l'impasto con un pugno muovendovi velocemente (fate attenzione a questa fase - spero non abbiate utilizzato una bacinella di ceramica o di vetro - be careful!): se il liquido schizza avete messo troppa acqua, se invece resta nella bacinella senza neanche macchiarvi le mani... allora avete dosato bene gli ingredienti.

Si parte con l'esperimento vero e proprio:
  • provate ad immergerci lentamente un dito e registrate cosa accade;
  • adesso riprovateci ma con la mano aperta messa parallelamente alla superficie della pastella;
  • rifatelo applicando una forza maggiore;
  • rifatelo applicando una velocità maggiore.
Da qui in poi tocca a voi.
Attendo le vostre spiegazioni, i vostri video o le vostre fotografie.

Buon lavoro.

Nicola "Kimik1" Panza"


Poco ho da aggiungere.
Buono studio
GAGiuliani

4 commenti:

Nicola Kimik1 Panza ha detto...

lusingato ;) appena mi riprocuro la maizena ho in mente una bella idea..

Anonimo ha detto...

Esperimento fatto :), e mooooooolto divertente...
Questa volta però astengo il mio parere, perché quando in classe si parlava di proprietà di determinate sostanze il mio "vizio" di ricercare il perché delle cose mi aveva indotto a fare una ricerca sui fluidi non newtoniani; quindi, partendo avvantaggiata, non mi sembra giusto scrivere le mie ipotesi conoscendo già alcune caratteristiche...

GianAchille Giuliani ha detto...

Ottimo!
Vorrà dire che attendiamo i tuoi commenti per domenica mattina, contemporaneamente alla soluzione.
Potrebbe andare bene anche sabato...

Anonimo ha detto...

ok, oggi espongo la mia ipotesi: il fluido creato con amido e acqua appartiene ad una specie molto particolare; prende il nome di fluido non newtoniano. La particolarità di questi fluidi è che la loro viscosità varia a seconda della forza che viene applicata sul fluido. Maggiore è la forza più grande diventa la viscosità.
La viscosità è una proprietà intensiva che si può definire come una specie di "attrito interno", ovvero è la resistenza allo scorrimento tra le particelle, dovuta alla forza di attrazione tra le molecole del composto. Se la viscosità è bassa (es. Acqua) la sostanza si comporta da liquido, ma quando è molto alta, nonostante si parli sempre di fluidi, non sempre è così facile distinguere lo stato di aggregazione poiché i comportamenti tipici sono quelli dei corpi solidi. Un esempio di fluido con viscosità alta è il vetro; nelle finestre molto vecchie la lastra di vetro ha uno spessore della base maggiore di quello della cima, proprio perché molto lentamente scorre verso il basso per forza di gravità.
Ora, nell'esperimento quando noi applichiamo una forza debole (come l'inserimento lento del dito) questo fluido non possiede una viscosità elevata e quindi si comporta da liquido. Ma dal momento che noi applichiamo una forza grande (per esempio battendoci velocemente e in modo forte la mano aperta sulla superficie) la sua viscosità aumenta facendolo comportare da solido, visto che le particelle fanno molta fatica a scorrere le une sulle altre.

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