venerdì 11 marzo 2011

Tsunami, ovvero, l'imponente e distruttiva forza dell'acqua.

Nuovamente ci troviamo di fronte ad uno tzunami.
Alle alle 6:46 (ora italiana) di oggi, in Giappone, un violento terremoto ha fatto tremare la terra per due lunghi minuti. Il sisma, di magnitudo sette gradi sulla scala Richter, ha colpito le prefetture settentrionali di Miyagi e Iwate e ha fatto oscillare i grattacieli di Tokyo, a circa 400 chilometri di distanza. Prima c'è stata una forte scossa sussultoria e poi interminabili scosse ondulatorie di assestamento.
Il sisma ha provocato uno tsunami... che è a tutti gli effetti la netta dimostrazione di quanto l'acqua possa essere distruttiva.

Siamo nel bel mezzo del carnevale della chimica di Marzo, che ha per tema proprio l'acqua.
Mai avrei immaginato di scrivere un post sullo tsunami.
Probabilmente la mia mente non aveva nemmeno pensato a questo tema perché nel profondo cercava di esorcizzare la possibilità che un evento simile potesse accadere.

Anni fa ci siamo trovati di fronte a qualcosa di catastrofico che ha colpito le nazioni che si affacciano sull'Oceano Indiano.

Da quel giorno si è fatto molto per poter prevedere le onde anomale e per avvisare per tempo le popolazioni potenzialmente interessate.

Per un attimo vi ricordo quanto è accaduto nel dicembre 2004 a Sumatra, sfruttando un modello computerizzato che vi fa vedere quanto sia davvero distruttiva l'azione dell'acqua:

Dal 2004, una struttura dedicata tiene monitorato i pianeta ed ha il compito di allertare le zone a rischio.


Tale organismo si chiama NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che ha messo a punto il modello del 2004 e anche oggi ha ricostruito a computer gli avvenimenti del giappone, che potete trovare a questo indirizzo e che vi faccio vedere in anteprima.






Che nella realtà è visibile in questi due video:








Come abbiamo visto, l'acqua è fonte di vita ma ugualmente una forza pericolosissima.
L'unica possibilità che abbiamo è di poterne prevedere il comportamento in tempi brevissimi, salvando più vite umane possibili.

Questa che vi ho presentato non è altro che l'ennesima di dimostrazione che lo studio serve più di quanto si possa credere.
Aiutare qualcuno... lo si può fare anche studiando.

Buono studio, dunque.
GAGiuliani

3 commenti:

Stefan ha detto...

Una forza uguale e contraria e.g.: una bomba detonata ad una certa distanza sarebbe sufficiente per fermare l'onda anomala o si rischierebbe di creare qualcosa di più distruttivo? un po S.F. ma è possibile?

Anonimo ha detto...

non credo che uno tsunami possa essere considerato punto materiale, per svolgere una normale somma vettoriale di forze... per funzionare la forza contraria non dovrebbe avere anche le stesse dimensioni? specialmente la lunghezza visto che è il punto di forza dell'onda...

GianAchille Giuliani ha detto...

Per trovare soluzioni si devono conoscere bene i problemi.
Leggetevi il documento della Protezione Civile sullo Tsunami.
Ne riparliamo dopo quella lettura.
http://gagiuliani.blogspot.com/2011/03/tsunami-onda-di-porto-cose-e-come.html

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...