Ho trovato un piccolo corso che fa capo ad un progetto finalizzato a diffondere la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro, che ha coinvolto il Fondo Sociale Europeo, il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, i Programmi Operativi Nazionali per la Formazione e l'Occupazione, La Provincia di Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna.
Il corso si presenta con quattro video fruibilissimi (circa 6' ciascuno) che trattano gli argomenti... tipici della sicurezza in caseificio.
- Organizzazione della sicurezza
- Sicurezza
- Igiene del lavoro e tutela della salute
- Movimentazione manuale dei carichi - rischi e soluzioni
Inutile dire che questi temi siano oggi di estrema attualità e che debbano far parte del bagaglio di un perito agrario che si affaccia sul mondo del lavoro.
Per sola comodità, riporto anche un breve e non esaustivo schema/decalogo di ciò che si deve e ciò che non si deve fare in caseificio, oltre ai DPI (dispositivi di protezione individuale) da indossare... così che quando ci andrete, se ci andrete, non avrete a fare brutte figure.
COMPORTAMENTO CORRETTO
- Curare scrupolosamente l’igiene personale; lavare le mani all’inizio delle lavorazioni, ad ogni ripresa del lavoro dopo interruzioni o dopo aver toccato interruttori, maniglie, telefoni e simili.
- Isolare dai contatti tagli e ferite di qualsiasi genere alle mani, utilizzando guanti di lattice o gomma.
- Indossare all’interno dei locali di lavorazione solo adeguati indumenti puliti (camici o sopravvesti) e calzature apposite (per non introdurre contaminazione dall’esterno), munendosi di copricapo in grado di contenere la capigliatura.
- Utilizzare guanti in lattice (se sono presenti ferite nelle mani) ed eventuali mascherine per la bocca e il naso (es. produzione di formaggi freschi con latte crudo) e non indossare bracciali o orologi, che spesso sono ricettacoli di contaminazione, nella fase di manipolazione di prodotti freschi, maggiormente a rischio.
- Disporre, nel laboratorio, nello spogliatoio e presso i servizi igienici di un numero sufficiente di postazioni di lavaggio, disposte razionalmente, dotate di acqua calda e fredda erogabili con comando a pedale o fotoelettrico, provviste di sapone disinfettante adatto per le mani, carta asciugamani in rotolo o salvietta, cestino per la carta ad apertura comandata con pedale.
- Controllare periodicamente la qualità dell’acqua, soprattutto se prelevata da pozzo o se si utilizzano autoclavi, serbatoi (effettuarne la manutenzione).
- Evitare di usare e introdurre nei laboratori graffette, pinzatrici metalliche, penne con cappuccio (se possibile utilizzare camici senza taschini), termometri in vetro o altri piccoli oggetti in vetro.
- Consentire l’accesso incontrollato al caseificio, limitandolo ai soli addetti alle preparazioni Eventuali visitatori dovranno adeguarsi alle norme previste per il personale.
- Evitare l’utilizzo indiscriminato e poco attento di detergenti/disinfettanti.
[Riferimenti normativi specifici
HACCP (D.Lgs. 155/97) - Hazard Analysis and Critical Control Point (decreto di recepimento)].
Non vi fate confondere dal logo della mascherina che sembra a tutti gli effetti una maschera antigas... l'utilizzo della mascherina, di carta o di stoffa, è in questo caso dovuto alla protezione del prodotto e non del produttore, nel senso che siete voi che potreste creare danno al lavorato.
Come al solito, attendo i vostri commenti ed eventuali richieste di approfondimento del tema trattato in questo post.
Buono studio.
GAGiuliani
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