venerdì 4 febbraio 2011

Lavorare in sicurezza in caseificio

Oggi vi propongo un argomento che interesserà sicuramente i futuri periti agrari.
Ho trovato un piccolo corso che fa capo ad un progetto finalizzato a diffondere la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro, che ha coinvolto il Fondo Sociale Europeo, il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, i Programmi Operativi Nazionali per la Formazione e l'Occupazione, La Provincia di Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna.

Il corso si presenta con quattro video fruibilissimi (circa 6' ciascuno) che trattano gli argomenti... tipici della sicurezza in caseificio.

  • Organizzazione della sicurezza
  • Sicurezza
  • Igiene del lavoro e tutela della salute
  • Movimentazione manuale dei carichi - rischi e soluzioni
Li potete trovare a cliccando qui o sull'immagine che trovate sotto:


Inutile dire che questi temi siano oggi di estrema attualità e che debbano far parte del bagaglio di un perito agrario che si affaccia sul mondo del lavoro.

Per sola comodità, riporto anche un breve e non esaustivo schema/decalogo di ciò che si deve e ciò che non si deve fare in caseificio, oltre ai DPI (dispositivi di protezione individuale) da indossare... così che quando ci andrete, se ci andrete, non avrete a fare brutte figure.

COMPORTAMENTO CORRETTO
  1. Curare scrupolosamente l’igiene personale; lavare le mani all’inizio delle lavorazioni, ad ogni ripresa del lavoro dopo interruzioni o dopo aver toccato interruttori, maniglie, telefoni e simili.
  2. Isolare dai contatti tagli e ferite di qualsiasi genere alle mani, utilizzando guanti di lattice o gomma.
  3. Indossare all’interno dei locali di lavorazione solo adeguati indumenti puliti (camici o sopravvesti) e calzature apposite (per non introdurre contaminazione dall’esterno), munendosi di copricapo in grado di contenere la capigliatura.
  4. Utilizzare guanti in lattice (se sono presenti ferite nelle mani) ed eventuali mascherine per la bocca e il naso (es. produzione di formaggi freschi con latte crudo) e non indossare bracciali o orologi, che spesso sono ricettacoli di contaminazione, nella fase di manipolazione di prodotti freschi, maggiormente a rischio.
  5. Disporre, nel laboratorio, nello spogliatoio e presso i servizi igienici di un numero sufficiente di postazioni di lavaggio, disposte razionalmente, dotate di acqua calda e fredda erogabili con comando a pedale o fotoelettrico, provviste di sapone disinfettante adatto per le mani, carta asciugamani in rotolo o salvietta, cestino per la carta ad apertura comandata con pedale.
  6. Controllare periodicamente la qualità dell’acqua, soprattutto se prelevata da pozzo o se si utilizzano autoclavi, serbatoi (effettuarne la manutenzione).
ED INOLTRE...
  1. Evitare di usare e introdurre nei laboratori graffette, pinzatrici metalliche, penne con cappuccio (se possibile utilizzare camici senza taschini), termometri in vetro o altri piccoli oggetti in vetro.
  2. Consentire l’accesso incontrollato al caseificio, limitandolo ai soli addetti alle preparazioni Eventuali visitatori dovranno adeguarsi alle norme previste per il personale.
  3. Evitare l’utilizzo indiscriminato e poco attento di detergenti/disinfettanti.

[Riferimenti normativi specifici
HACCP (D.Lgs. 155/97) - Hazard Analysis and Critical Control Point (decreto di recepimento)].




Non vi fate confondere dal logo della mascherina che sembra a tutti gli effetti una maschera antigas... l'utilizzo della mascherina, di carta o di stoffa, è in questo caso dovuto alla protezione del prodotto e non del produttore, nel senso che siete voi che potreste creare danno al lavorato.

Come al solito, attendo i vostri commenti ed eventuali richieste di approfondimento del tema trattato in questo post.

Buono studio.
GAGiuliani

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