lunedì 12 settembre 2011

Esplosione di un forno: paura per la centrale nucleare di Marcoule, in Francia.

Un forno della centrale nucleare di Marcoule (Gard) e’ esploso oggi scatenando in molti lo spettro di Fukushima, che solo sei mesi fa ha indotto l'opinione pubblica a ripensare seriamente al tema del nucleare.
Il forno viene usato attualmente dalla società Areva per riciclare i rifiuti radioattivi ed inoltre è impiegato per produrre combustibile nucleare ottenuto riciclando il plutonio dalle armi nucleari.
La centrale dove è localizzato il forno fa parte del sito nucleare di...

Marcoule, un’istallazione industriale denominata CenTraCo (Centre nucléaire de traitement et de conditionnement) gestita da

Areva (ex Cogema, multinazionale francese che opera nel campo dell'energia, specialmente quella nucleare; lo stato francese possiede più del 90% del capitale azionario - recentemente ha acquisito notorietà mondiale grazie alla sponsorizzazione del team velico francese Areva Challenge alla XXXI America's Cup e XXXII America's Cup) e dal


Cea (Commissariat à l'énergie atomique et aux énergies alternatives (CEA) - Commissariato per l'energia atomica e le energie alternative - è un organismo pubblico francese di ricerca scientifica).

La centrale di Marcoule e’ stata la prima centrale nucleare francese, situata a sud della Francia nella Linguadoca-Rossiglione ed ha la particolarità di essere il luogo dove furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese.




Nel complesso industriale sono siti oggi 3 reattori Ungg (Uranium Naturel Graphite Gas - una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali ed un altro reattore costruito tra il 1955 ed il 1956, con potenzialità pari a 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica.

Il forno in questione, adibito all'essiccamento delle scorie metalliche radioattive ha causato un incendio che è stato spento intorno alle 13:00, provocando un morto e quattro feriti, dei quali uno in gravi condizioni.




L'incidente "è finito", ha detto L'Autorità di Sicurezza Nucleare (ASN) decretando il termine dell'emergenza nel pomeriggio, dichiarando inoltre che l'edificio che ospita il forno non ha subito danneggiamenti, che non si sono verificate fughe radioattive e che "non ci sono assolutamente conseguenze per la salute delle persone".



Per maggiori approfondimenti sul sito nucleare di Marcoule e sugli altri attualmente in essere in Francia, consiglio di visionare il sito industcards.com che raccoglie meticolosamente tutte le informazioni relative a qualsiasi impianto per la produzione energetica, situato nel mondo.


Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un problema legato ad un sito nucleare, diverso oggi da quanto lo sia stato in Giappone, ma in ogni caso importante e meritevole d'attenzione.

Gli accordi Europei indicano che si deve raggiungere entro pochi anni il 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Cominciamo tutti a fare la nostra parte, utilizzando sistemi ad alto risparmio energetico, spegnendo tutto ciò che non è indispensabile sia acceso, limitando il riscaldamento, utilizzando meglio e di meno i mezzi di trasporto (quando è possibile)...

Anche per questa volta sembra sia andata bene.
La Francia è molto più vicina del Giappone...

A presto
GAGiuliani


FONTI:
__________________________________
lesoir.be
wiki areva
wiki centrale nucleare di Marcoule

wiki CEA
freenewsonline.it
censimento e caratteristiche impianti nucleari francesi
le figaro
bfmtv.com

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe curioso verificare se gli accordi europei indicano che il 20% dell'energia deve essere prodotta da fonti rinnovabili, oppure da fonti alternative ai combustibili fossili.
Citando wikipedia:" Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile."
Questo perché la materia prima (prevalentemente uranio) si consuma periodicamente...

GianAchille Giuliani ha detto...

Accordo UE 20,20,20:
Direttiva che stabilisce obiettivi nazionali obbligatori (17% per l'Italia) per garantire che, nel 2020, una media del 20% del consumo di energia dell'UE provenga da fonti rinnovabili. Nel calcolo, a certe condizioni, potrà essere inclusa l'energia prodotta nei paesi terzi. La direttiva fissa poi al 10% la quota di energia "verde" nei trasporti e i criteri di sostenibilità ambientale per i biocarburanti. Il riesame delle misure nel 2014 non dovrà intaccare gli obiettivi generali. La direttiva, inoltre, detta norme relative a progetti comuni tra Stati membri, alle garanzie di origine, alle procedure amministrative, all'informazione e alla formazione, nonché alle connessioni alla rete elettrica relative all'energia da fonti rinnovabili.

per approfondimenti:
http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/transporti_energia/117a73d0a6a_it.htm (nel quale si trova anche la tabella delle riduzioni stato per stato)


http://www.provincia.mb.it/ambiente/aria/20-20-20.html

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