L'intervento didattico tratta di combustibili prodotti da alcuni tipi di alghe; nello specifico la scuola di Bergamo, con il suo progetto illustrato anche nell'ambito di BergamoScienza, è riuscita in laboratorio a produrre idrogeno e un biocombustibile di terza generazione.
Non mi resta che proporvi il video...
del loro esperimento, ricordandovi che potete trovare indicazioni sulle persone presenti, nel post "L'Agraria di Bergamo a Roma, protagonista a GeoScienza il 7 Febbraio alle 17:00" (potete vedere il video a schermo intero cliccando sulla croce in basso a destra nella finestra del video stesso, allargandolo).
Se posso permettermi, condivido molto le parole della collega quando afferma che molte ore di didattica sperimentale sono state "abbattute" nelle scuole ad indirizzo tecnico; da tecnico quale sono, formato in età adolescenziale in lunghi pomeriggi in laboratorio, penso che sia un grosso errore cambiare le vecchie modalità di insegnamento con nuove che servono solo a far quadrare conti, ma non ad imparare al meglio. Non sono deputato a scegliere come gestire i soldi della scuola pubblica e forse non ne ho nemmeno la cultura necessaria, ma credo che esistano alternative percorribili per arrivare al risanamento dei conti ed auspico un veloce ritorno alle vecchi modalità, con tanto laboratorio e tanto "metodo sperimentale"... e tanti allievi preparati pronti per fare onore all'Italia, sperando che ci restino.
Sono certo che il video vi abbia incuriosito e vi consiglio, come approfondimento, la lettura della pubblicazione tratta dagli atti del 7° Congresso Nazionale CIRIAF, svoltosi a Perugia il 30 e 31 marzo 2007, "IMPIEGO DELL’ALGA VERDE CHLAMYDOMONAS REINHARDTII PER LA PRODUZIONE DI IDROGENO" di Ines Montecarlo, Naida Corsi, Margherita Giuliobello, Federico Rossi, Elio Cenci, Francesco Bistoni, Antonella Mencacci, facenti parte (si vedano i dettagli nella pubblicazione per attribuire le specifiche appartenenze) della Sezione di Microbiologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche, Università degli Studi di Perugia, dell'IPASS-Consorzio Ingegneria Per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile di Perugia e della Sezione di Fisica Tecnica del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università degli Studi di Perugia.
A presto e buono studio
GAGiuliani
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