venerdì 19 settembre 2008

Cromo esavalente a Treviglio: 24 Settembre 2008 Consiglio Comunale Aperto

In questi ultimi mesi estivi è stato sollevato da più parti il problema del cromo esavalente presente nelle acque che escono dai rubinetti delle case dei cittadini Trevigliesi.
Tutto questo discorrere troverà forse una parola definitiva Mercoledì 24 Settembre alle ore 19:00 presso... la sala ex UPIM sita in piazza Garibaldi.
In quella sede si terrà un Consiglio Comunale aperto alla popolazione, nel quale si potranno ascoltare le idee di chi sostiene che l'acqua debba essere in qualche modo considerata "non buona" da chi invece la ritiene "buonissima".
L'unico dato di fatto certo è che l'Assessora all'Ambiente Alice Tura, non ha difficoltà ad ammettere in una sua dichiarazione rilasciata anche a mezzo stampa, la presenza del pericoloso inquinante nell'acqua potabile in concentrazioni comunque al di sotto dei 50 microgrammi/litro (concentrazione che consigliava l'OMS nel 1958, oggi abbondantemente rivista al ribasso, alla luce delle nuove informazioni sanitarie: dieci volte più bassa anche se in alcuni studi si auspica l'assenza totale dello ione Cr+6 nell'acqua potabile).
Il contendere sta tutto nell'analisi legislativa dei valori ammessi per il Cr VI.
A quali regole dobbiamo affidare il compito di risolvere il problema dei limiti di concentrazione?
Una norma, D.Lgs.152/06 s.i. e m., recentemente rivista, regola i limiti nelle acque sotterranee ed una, D.Lgs. 31/01, quelli dell'acqua potabile. Nel primo caso il cromo VI è più alto mentre nel secondo è più basso dei limiti di legge, anche se il dato dovrebbe essere letto con attenzione in quanto fissa in 50 microgrammi/litro il limite per il cromo totale, somma di quello a valenza III relativamente poco tossico e quello a valenza VI, altamente tossico classificato dall'IARC come cancerogeno per l'uomo di classe I.
A logica e in qualità di tecnico, non mi crea problemi affermare che se una norma fissa il limite della concentrazione di Cr+6 a 5 e un'altra fissa a 50 il limite della somma di Cr+3 e Cr+6, va da sè che nella somma il Cr+6 non può comunque superare il valore di 5 microgrammi/litro (visto che l'acqua potabile arriva anche dall'acqua sotterranea pompata dai pozzi)... ma questa è una questione che lascio ai giuristi.
Detto ciò mi parrebbe giusto cominciare a considerare il problema della presenza in sè della sostanza in oggetto.
Al di là dei limiti da discutere, vorrei che questa sostanza non fosse presente nell'acqua che bevo.
Auspico di conseguenza che chi si occupa del problema si attivi il più possibile affinchè si trovi una soluzione il più possibile rapida e risolutiva e, nel caso tale strada si fosse già intrapresa, si impegni a rafforzare tali intenti presso gli Enti preposti al risanamento della situazione.

Nel caso vogliate informarvi su questa sostanza, vi indico una pubblicazione ISPESL (dipartimento di Medicina del Lavoro, Centro Ricerche Parma CERT) dal titolo "Cromo esavalente" che a parer mio dà ottime indicazioni sui limiti fissati dalle diverse comunità di studio.

Se volete farvi una cultura legislativa sui limiti imposti per le acque, potete consultare il sito http://www.acqua-depurazione.it nel quale troverete tutte le norme aggiornate in materia.

Ed inoltre, si può risolvere il problema applicando delle soluzioni tecniche?
A questo indirizzo web potete visionare un documento redatto dalla ZILIO Ecologia nel quale si portano all'evidenza soluzioni utili ad eliminare il problema della presenza in alte concentrazioni del cromo VI nell'acqua potabile.

Penso sia una soluzione delle tante che si possano attuare...

un saluto.
GAG

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